INCENDIO AL COMUNE DI LATERZA

dall'articolo apparso sul Quotidiano del 23 Marzo 2012
di Nicola NATALE
Una serata che più tranquilla non si poteva. 
Con il circolo PD che aveva invitato attorno al tavolo l’europarlamentare Andrea Cozzolino e il segretario provinciale Francesco Parisi  per discutere di lavoro. 
Poi ad un tratto il sindaco Gianfranco Lopane si alza e dice che deve abbandonare la conferenza: “c’è un incendio in corso al Comune, devo andare”. 
La sede del PD è centralissima, a pochi passi dalle  piazze adiacenti al palazzo sede del Comune di Laterza. 
In Piazza Vittorio Emanuele però sono tutti tranquilli, passeggiano nel consueto incontro serale, incuranti del fumo che si comincia ad avvertire. 
Soprattutto nella gola e poi sempre di più man mano che ci si avvicina, ma non c’è tensione. Nemmeno un po’. 
Il mezzo operativo dei Vigili del Fuoco di Castellaneta è già sotto l’entrata, i Vigili sono dentro con maschera ed hanno già quasi completamente sedato il fuoco. 
Completamente avvolta da fumo, cenere e polvere estinguente  la stanza sede dell’Ufficio Tecnico, anche se poi un addetto del Comune specifica trattarsi della segreteria. 
L'accesso alla stanza incendiata nel Comune di Laterza
Gli impiegati accorrono, c’è anche il dirigente dell’Ufficio Tecnico. Sono visibilmente sgomenti perché in fumo non sono andati solo i mobili, i computer, le stampanti ed altre apparecchiature ma anche tante delibere contenute nell’armadio completamente sventrato. 
Anche quelle non toccate dalle fiamme saranno impregnate dal nerofumo osserva un funzionario. 
Un’assessore non ricorda se in quella stanza c’erano affreschi, ma in ogni caso non ci saranno più. 
Il Sindaco si aggira per gli uffici, chiede spiegazioni. 
Ma l’unica cosa certa è che l’allarme è stato dato dall’addetta alle pulizie e che il fuoco sembra essersi propagato in seguito ad un corto circuito. 
Forse alla presa multipla del fax, forse presso una cassetta di derivazione elettrica. 
Impossibile saperlo anche perché le operazione di spegnimento proseguono, esce un vigile del fuoco con la maschera, le finestre che danno sulla piazza centrale sono aperte per consentire al fumo ed all’aria acre, impregnata delle sostanze estinguenti, di uscire. 
Ci si guarda in faccia, cercando spiegazioni che al momento non ci sono. 
I vigili urbani ci sono, prontamente accorsi, ma c’è poco da fare. Tranne contemplare il liquido che scorre sul pavimento, le pareti annerite, alcune plastiche avvolte dalla fuliggine e chiedersi come è stato possibile. 
Per fortuna l’incendio non è stato devastante, grazie alla prontezza con la quale tutti sono intervenuti, quindi è probabile che molto sarà possibile recuperare degli arredi e delle pratiche contenute nell’ufficio andato a fuoco.

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