ACQUA ALLE STELLE PER I QUARTIERI ORTI E PESCARELLA. INSORGONO CON UNA PETIZIONE
dall'articolo apparso sul Quotidiano del 2 Marzo 2012
di Nicola NATALE
L'avvocato Cristiano Inglese, consigliere comunale di minoranza |
Acqua pubblica
sì, ma del Consorzio di Bonifica Stornara e Tara e con costi alle stelle.
E’ così dal 2002 per gli abitanti dei
quartieri Orti, Pescarella e Monreale di Ginosa. La denuncia è in una mozione
dell’avv. Cristiano Inglese e di Massimo Castria presentata durante il
Consiglio Comunale del 28 Febbraio scorso.
I due consiglieri comunali di
minoranza hanno pensato bene di raccogliere la protesta di 178 firmatari di una
petizione che chiede al Comune di rivedere i costi di quell’acqua divenuti insostenibili e di equipararli
a quelli dell’Acquedotto Pugliese.
Per gli abitanti di quei quartieri, un metro
cubo d’acqua costa 2,6 euro. Per chi è servito dall’Acquedotto Pugliese,
l’acqua potabile rientra in un intervallo di costo che varia, a seconda dei
consumi, da 0,45 a 1,8 euro al metro cubo.
Niente a che vedere insomma con gli
importi pretesi dal Consorzio ed incassati dal Comune.
“Ci devono pensare bene
prima di farsi una doccia” ironizza amaro l’avv. Inglese.
Anche questo è purtroppo un nodo che
viene al pettine, come tanti nell’Italia di questi anni.
Risultato
dell’urbanizzazione approssimata, quando non abusiva, del decennio 1970-1980 e
di una delibera di Giunta Comunale (la n.307 del 31 Dicembre 2002) che affidò al Consorzio di Bonifica e
non all’AQP la realizzazione della rete per la fornitura di acqua potabile.
Forse c’erano ragioni valide per cui allora si perseguì questa scelta, ma
adesso quella scelta pesa sugli abitanti.
Ai quali era stata sì promessa
l’acqua, ma non a quel prezzo.
Nel frattempo la stragrande maggioranza delle
abitazioni sono state condonate e rivendicano il diritto ad una regolare
urbanizzazione, visto che hanno versato i corrispondenti oneri. Intanto però,
il Comune che emette fattura e incassa le bollette, ha rinnovato al Consorzio
di Bonifica Stornara e Tara di Taranto la gestione delle rete idrica dei
quartieri Orti e Pescarella fino al 2016.
Un accordo di programma che forse non prevede rescissioni senza
conseguenze legali.
Al Comune vanno richiesti i nuovi allacci e versati i
relativi costi per la rete idrica, anche per le nuove costruzioni previste nei
comparti di completamento.
L’AQP dal canto suo si rifiuta di prendere in
gestione un tronco costruito non secondo i suoi standard.
L’Amministrazione ora
dovrà rispondere ufficialmente alla mozione nel corso del prossimo Consiglio
Comunale a meno che non decida di farlo da subito in maniera informale.
Resta
però la condivisione della mozione da parte di Giovanni Perniola, capogruppo di
Alleanza di Centro che risiede proprio in quei quartieri.
Ma anche del PD, per
il cui capogruppo Felice Bitetti, la questione sarebbe stata sollevata fin dal
marzo scorso.
Il problema ora, come sempre, è trovare i fondi, atteso che il
Comune e soprattutto il Consorzio non navigano, è il caso di dirlo, in buone
acque.
Queste però sono occasioni per ritarare la spesa comunale su spese
essenziali.
E non c’è dubbio che la costruzione di un acquedotto lo sia.
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