PALAGIANELLO: PISTA CICLOPEDONALE PROGETTO ILLEGITTIMO COME L’AFFIDAMENTO.
dall'articolo apparso sul Quotidiano del 15 Gennaio 2001
di Nicola NATALE
Com'era Piazza Roma di Palagianello |
Il taglio dei pini secolari nella stessa Piazza Roma |
Con una
conferenza stampa convocata ieri mattina tutto il centro sinistra (SEL, Insieme
per il Progresso, PD, In Comune Uguaglianza, Unità e Libertà per Palagianello)
insorge contro il progetto esecutivo licenziato dall’amministrazione Labalestra
che prevede la realizzazione di
una pista ciclabile con fondi regionali anche su Piazza Roma, di fatto ancora in proprietà a RFI,
l’ex beneamate Ferrovie dello Stato.
Sarebbero state commesse numerose violazioni di legge, elencate puntigliosamente dall’avv. Mino Antonicelli nella sede locale del PD. Innanzitutto il progetto esecutivo dell’architetto Valeria De Mattia non riporta i pareri richiesti dalla Regione poiché gli stessi sono stati espressi “tutti in epoca precedente la redazione e l’approvazione di detto progetto”.
Ma lo stesso affidamento dell’incarico all’architetto con studio a Bari sarebbe avvenuto con una determina dirigenziale “illegittima e di favore” poiché dice sempre l’opposizione consiliare non è stato rispettato il regolamento comunale che disciplina l’inserimento nell’elenco professionisti.
Ma non è solo questo il punto in questione, quanto il mancato ritorno al Comune delle aree dismesse del tracciato ferroviario in base alle leggi sugli usi civici.
Queste avrebbero imposto al Sindaco di regolare formalmente la durata e la natura del possesso di quelle aree.
Le quali potrebbero per assurdo “essere richieste da RFI mentre intanto si sono realizzate tutte le opere di riqualificazione a spese dei contribuenti”. Perché - si chiedono dal centrosinistra - la conferenza di servizi del 2003 aveva fissato in 763.000 euro la somma che R.F.I. avrebbe speso per realizzare la pista ciclopedonale e poi invece la somma è stata richiesta alla Regione Puglia?
Per la verità non se lo chiedono solo loro.
Anche l’architetto
Pasquale D’Alò, consigliere comunale di maggioranza, dirigente dell’Ufficio
Tecnico del Comune di Castellaneta e coredattore del progetto definitivo, ha
inoltrato il 9 Gennaio scorso una interrogazione a risposta scritta al Sindaco
ed all’Assessore ai Lavori Pubblici sullo stesso argomento.
Dulcis in fundo, per modo di dire, la mancanza della bonifica dell’area dismessa sempre a carico di R.F.I..
Per anni l’area ha ospitato materiali nocivi, incluso il creosoto cancerogeno con cui si trattavano una volta le traversine di legno. Insomma un attacco a tutto tondo che non manca di menzionare il rischio che il Comune di Palagianello si trovi a restituire alla Regione i 788.000 euro erogati per la pista ciclopedonale una volta che i funzionari verificheranno non solo le irregolarità ma anche la presenza di tratti non previsti come quello in Piazza Roma.
Si aspettano ora le reazioni dal Palazzo di Via D’Azeglio.
Sarebbero state commesse numerose violazioni di legge, elencate puntigliosamente dall’avv. Mino Antonicelli nella sede locale del PD. Innanzitutto il progetto esecutivo dell’architetto Valeria De Mattia non riporta i pareri richiesti dalla Regione poiché gli stessi sono stati espressi “tutti in epoca precedente la redazione e l’approvazione di detto progetto”.
Ma lo stesso affidamento dell’incarico all’architetto con studio a Bari sarebbe avvenuto con una determina dirigenziale “illegittima e di favore” poiché dice sempre l’opposizione consiliare non è stato rispettato il regolamento comunale che disciplina l’inserimento nell’elenco professionisti.
Ma non è solo questo il punto in questione, quanto il mancato ritorno al Comune delle aree dismesse del tracciato ferroviario in base alle leggi sugli usi civici.
Queste avrebbero imposto al Sindaco di regolare formalmente la durata e la natura del possesso di quelle aree.
Le quali potrebbero per assurdo “essere richieste da RFI mentre intanto si sono realizzate tutte le opere di riqualificazione a spese dei contribuenti”. Perché - si chiedono dal centrosinistra - la conferenza di servizi del 2003 aveva fissato in 763.000 euro la somma che R.F.I. avrebbe speso per realizzare la pista ciclopedonale e poi invece la somma è stata richiesta alla Regione Puglia?
Per la verità non se lo chiedono solo loro.
Il progetto definitivo com'era stato approvato inzialmente |
Dulcis in fundo, per modo di dire, la mancanza della bonifica dell’area dismessa sempre a carico di R.F.I..
Per anni l’area ha ospitato materiali nocivi, incluso il creosoto cancerogeno con cui si trattavano una volta le traversine di legno. Insomma un attacco a tutto tondo che non manca di menzionare il rischio che il Comune di Palagianello si trovi a restituire alla Regione i 788.000 euro erogati per la pista ciclopedonale una volta che i funzionari verificheranno non solo le irregolarità ma anche la presenza di tratti non previsti come quello in Piazza Roma.
Si aspettano ora le reazioni dal Palazzo di Via D’Azeglio.
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