VITO E LA LOTTA CON LA SCLERO


dall'articolo apparso sul Quotidiano del 15 Dicembre 2011
di Nicola Natale
Il primo articolo sulla storia di Vito uscito sul Quotidiano di Puglia
Non è possibile sapere della storia di Vito Cristella e rimanere indifferenti. Anche se la sclerosi multipla, lui, a soli 24 anni, la condivide con altri 63.000 italiani. 
Confesso di guardare continuamente il suo video “Continuo a lottare” postato su Youtube e girato con Trauma Mc e SB Mary, ovvero Michele Perniola e Maria Bongermino. 
Vito ha la passione dei video, i  suoi amici della musica rap e più in generale della cultura hip hop. E per la prima volta posso dire di aver capito il rap, quello che si porta dietro questa musica che ad un profano può apparire sgraziata ed invece esprime la rabbia di chi ha compreso troppo presto come va il mondo. 
Dopo l’articolo del Quotidiano si è sollevata un’onda emozionale, anche il video “continua a lottare” e a far comprendere che è giusto prendere posizione contro le ingiustizie sociali. Soprattutto quando  persone colpite così duramente da una malattia ed impossibilitate a lavorare non hanno un sussidio in grado di sostenerle,  anche se questo significherà per noi pagare le tasse. 
Quel 50% di invalidità concesso a Vito non gli dà diritto a un bel nulla, tranne ad un congedo per cure. Come se potesse assentarsi da un lavoro che non ha. Guardando il canale aperto su Youtube si intuisce un giovane lontano mille miglia da ospedali e lotte politiche. 
“Sono un ragazzo simpatico, solare ed allegro, con la passione per i video” scrive Vito. Passione che lo ha portato dalla parodia di “Sono un italiano” di Toto Cutugno in dialetto laertino a ispirare i testi ben più impegnativi del suo video di denuncia. 
Sono fioccati anche i commenti sul suo profilo a dimostrazione che la sclerosi, come altre malattie, è molto diffusa. Stefano di 60 anni, Francesca di 24 anni, anche loro con la sclerosi, gli scrivono: “è vero, la sclero coinvolge tutta la famiglia ma non è invincibile e si può venire a patti con essa, con la paura ed il disagio che provoca”. 
Datti dei traguardi che devi raggiungere” scrive Stefano da sei anni con la sclerosi. 
Uno che faceva lanci con il paracadute ed immersioni a grandi profondità e che ora, allettato, scrive con la sinistra perché la destra non gli funziona. 
Finiscono per conoscersi tutti, poiché coinvolti nelle stesse terapie, perché visitano gli stessi ambulatori, perché alla fine si riuniscono in associazione e provano a far sentire il loro peso. L’impatto sociale ed economico di questa malattia è rilevantissimo ma la spontaneità di Vito è riuscita a bucare l’indifferenza con la quale reagiamo agli appelli di natura sociale. I media ci rovesciano addosso tutti i mali del mondo mentre facciamo fatica a combattere i  nostri. Ma una lezione vale per tutti, ed è proprio la condizione di Vito,  giovanissimo e  con una famiglia a renderla efficace. Per quanto siano grandi le difficoltà, per quanto siano ingiuste, non arrendersi. Vito non parla solo ai malati di sclerosi ma a tutti noi. E non è un leader, ma uno che sbattuto dalla vita contro problemi più grandi di lui ha trovato la forza di reagire e “continuare a lottare”.

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