IL COMITATO: SENZA ORDINANZA OCCUPAZIONE AD OLTRANZA DELLA SS106. OGGI DA VENDOLA.
dall'articolo apparso sul Quotidiano del 13 Dicembre 2011
Un’oltraggio.
Questa è la valutazione del Comitato Terre Joniche in merito alla mancata ordinanza per la Puglia per l’alluvione del 1° Marzo 2011.
Senza quella non è possibile nemmeno spendere il milione trovato dopo otto mesi dalla Regione Puglia.
Altri 600.000 euro sono stati spesi nelle prime fasi dell’emergenza a Marina di Ginosa.
La conferenza tenutasi in Provincia ieri è stata carica di contenuti ma anche dell’annuncio di una nuova clamorosa manifestazione per sabato 17 Dicembre; una protesta ha precisato Gianni Fabbris a cui sono chiamati tutti: cittadini, sindacati, partiti, istituzioni. Il corteo partirà dal presidio in Piazza Indipendenza a Marina di Ginosa ma anche da Scanzano. “C’è una precisa volontà politica di non concedere l’ordinanza, altrimenti avremmo avuto una risposta interlocutoria” ha detto il portavoce del comitato accompagnato al tavolo da gran parte della classe dirigente tarantina.
C’erano infatti con lui l’onorevole Ludovico Vico,
i consiglieri regionali Donato Pentassuglia e Michele Mazzarano del Pd, il
consigliere regionale Pietro Lospinuso del PdL, l’assessore provinciale Teresa
Galeota del Pd, l’assessore comunale Leonardo Galante del Pdl. Un fronte
bipartisan per far ottenere a Marina di Ginosa messa in sicurezza e risarcimenti così come sono stati prontamente concessi a
Liguria e Toscana, in violazione del decreto mille proroghe. Regioni colpite
duramente ma esenti dal calvario che invece sta subendo la Puglia. Non sono
bastati presidi, scioperi della fame ed interruzioni del traffico della statale
106: l’ordinanza non è arrivata con il governo Berlusconi e nemmeno fin’ora dal
governo Monti che poggia su diversa maggioranza. Per Fabbris lo sciopero della fame è concluso ma avverte:
“occuperemo la Statale 106 fino alla concessione dell’ordinanza, vuol dire che
a noi arriveranno le denunce, ad
altre Regioni le risposte”. Deluso il comitato anche dalla Regione Puglia la
cui attenzione è stata “al di sotto del minimo dovuto”. Non così con la
Basilicata il cui presidente ha impedito, secondo il sindacalista di
Altragricoltura, lo scippo dei 7 milioni destinato al riassetto idrogeologico
in stretta collaborazione con un oppositore politico del governo regionale. Ma
anche su questo ci sarebbe una
diversa lettura. I soldi stanziati dal Governo nell’ordinanza erano già
contenuti nel decreto legge n.138/2011, poi convertito in legge a settembre ma
nel frattempo soggetti ad un ordine del giorno che li revocava. Poi sarebbero
stati ripescati nell’ordinanza. Sul banco degli imputati sale anche il
Governatore Vendola invitato a scendere effettivamente in campo e a chiedere
formalmente un incontro con il sottosegretario Catricalà sulla questione,
dovendo l’ordinanza essere concordata con Regione e Protezione Civile. L’on.
Vico ha ribadito l’illegittimità del trattamento subito dalla Puglia, ma anche
da altre Regioni come le Marche, e la violazione della Legge operata con le
ordinanze prontamente emesse dal Governo Berlusconi per Liguria e Toscana.
Secondo l’onorevole però il passaggio per definire le quote di
compartecipazione non può essere saltato, l’ordinanza “deve prevedere la quota statale di
competenza”. Per il cons. Lospinuso invece è essenziale non rompere l’unità del
tavolo sottolineando il comportamento distratto della maggioranza
vendoliana e magari spostare la
manifestazione più in là, quando il decreto salva-Italia sarà divenuto legge.
“Rischiamo di passare inosservati” aggiunge il coordinatore del pdl
provinciale. Anche per Mazzarano
il decreto mille proroghe va superato ma è vero che “l’impegno è stato
distaccato ed ottenuto solo strattonando l’assessore Amati, il quale però ha
poi messo a disposizione la totalità delle risorse disponibili”. L’obiettivo
ora è anche “prevedere adeguate poste nei bilanci di previsione della Regione
in via di approvazione per cui interesserò il capogruppo De Caro” ha continuato
Pentassuglia in un gioco sinergico nel quale tutti, compreso Provincia e Comune sembrano fare la propria parte.
Appuntamento allora al 17 Dicembre “e portate le bandiere - ha concluso Fabbris
- non è la lotta del comitato o degli alluvionati ma è di un intero territorio
al quale restituire dignità”.
di Nicola NATALE
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Lo striscione appeso al Palazzo della Provincia |
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Da sx l'ass.prov. Galeota, Gianni Fabbris di Altragricoltura, i consiglieri regionali Mazzarano e Pentassuglia, l'ass.prov. Carrieri |
Questa è la valutazione del Comitato Terre Joniche in merito alla mancata ordinanza per la Puglia per l’alluvione del 1° Marzo 2011.
Senza quella non è possibile nemmeno spendere il milione trovato dopo otto mesi dalla Regione Puglia.
Altri 600.000 euro sono stati spesi nelle prime fasi dell’emergenza a Marina di Ginosa.
La conferenza tenutasi in Provincia ieri è stata carica di contenuti ma anche dell’annuncio di una nuova clamorosa manifestazione per sabato 17 Dicembre; una protesta ha precisato Gianni Fabbris a cui sono chiamati tutti: cittadini, sindacati, partiti, istituzioni. Il corteo partirà dal presidio in Piazza Indipendenza a Marina di Ginosa ma anche da Scanzano. “C’è una precisa volontà politica di non concedere l’ordinanza, altrimenti avremmo avuto una risposta interlocutoria” ha detto il portavoce del comitato accompagnato al tavolo da gran parte della classe dirigente tarantina.
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Da sx l'assessore comunale Leonardo Galante, il cons. reg. Pietro Lospinuso, l'ass. prov. Teresa Galeota |
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