MIROGLIO SI RIACCENDE LA PROTESTA
dall'articolo apparso sul Quotidiano del 20 Novembre 2011
di Nicola NATALE
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Una delle fasi della ultima riunione al Teatro Alcanices. Miroglio offre tre soli altri mesi di CIGS, poi la mobilità |
Tesissima
riunione degli ex 225 dipendenti della Miroglio venerdì pomeriggio al Teatro Alcanices.
Il
Gruppo piemontese sembra aver annunciato di voler sospendere ogni trattativa
con il Ministero, i Sindacati e i Gruppi subentranti Barbero e Marcolana se ci
saranno nuove manifestazioni di protesta ad Alba in Piemonte.
E pretenderebbe
assicurazioni in merito nonostante i nervi siano tesi dopo due anni e mezzo di
cassa integrazione ed 2 ipotesi di reindustrializzazione fallite in partenza.
Anche perché la cassa integrazione scade il 31 Dicembre e sul piatto ci
sarebbero solo altri 3 mesi offerti dal management. Indignatissimi gli operai
che sono venuti a saperlo dalla stampa, nonostante chiedessero lumi ai loro
rappresentanti sindacali provinciali, dopo la riunione “ristretta” tenutasi al
Ministero dello Sviluppo (MISE) il 17 Novembre.
Tutto si gioca quindi il 29 Novembre quando in una nuova
riunione a Roma il management della Miroglio chiarirà se intende ancora fare
domanda di cassa integrazione in deroga o avviare la procedura di mobilità per
la quale comunque ci vogliono 75 giorni. Ma fino ad allora niente sceneggiate
sembra voler dire il management.
Cautissimi i sindacalisti che oscillano tra
guidare la protesta assecondando gli spiriti più esigenti o sottostare alla gestione aziendale
della dismissione di quello che era stato contrabbandato come il futuro di
Ginosa, con largo impiego di capitali pubblici. Ancora nebulosa l’operazione di
salvataggio dei posti di lavori con due investimenti che fanno capo al Gruppo
Barbero di Alba e al Gruppo Marcolana di Prato.
Il primo in attesa di
finanziamenti dalla Regione Puglia ma a quanto pare sicuro di voler effettuare
l’investimento e il secondo legato
alle valutazioni di una merchant
bank più un pool di Istituti bancari che ricapitalizzi la società e fornisca i
finanziamenti necessari per la ripartenza in Italia, in Puglia dopo la non
fortunata delocalizzazione in Bulgaria.
Tutto legato quindi a banche, politica
e sindacati il salvataggio sul quale si potrebbe scrivere un romanzo tanto è
stato pieno di colpi di scena e di regie che hanno sempre saputo trattenere
l’ira dei miroglini ormai diventati quasi tutti 40enni e con mutui e carichi
familiari che attendono risposte.
L’obiettivo sembra essere ancora Alba, la sede centrale del
Gruppo dal fatturato che nel 2010 era di 997 milioni di euro. O ancora, lancia
l’idea Mino Giannuzzi, uno dei 225, di protestare durante la trasmissione di Raidue
Mezzogiorno in famiglia che andrà in onda proprio da Ginosa il 26 e 27 Novembre
per diretto impegno dell’Amministrazione Comunale.
Un modo per far irrompere
ancora nei programmi di intrattenimento la crudezza della vita reale.
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