LATERZA. LA FACCIA DURA DELLA CRISI.


dall'articolo apparso sul Quotidiano il 17 Novembre 2011
di Nicola NATALE 
riproduzione riservata
L'assessore ai Servizi Sociali Franco Frigiola
Per i tecnocrati che vanno di moda i servizi sociali sono ferri vecchi. 
Invece nelle piccole cittadine è ammirevole lo sforzo di quanti tengono in piedi una rete sociale altrimenti lacerata da decenni di individualismo. 
Tra questi sembra crederci ancora l’ass. Franco Frigiola dell’UDC di Laterza. 
Martedì 15 novembre con l’ufficio “Politiche sociali” ha incontrato le principali associazioni ecclesiali e civiche che operano nel campo per dar vita al progetto “RETE DELLA SOLIDARIETA’”. 
Erano presenti i responsabili locali dell’Azione Cattolica, i Neocatecumenali, il sindacato SFIDA, il Rinnovamento nello Spirito, gli Scout, il Centro aiuto alla vita, Insieme per Crescere, ISEA e  Bambini insieme. 
Questa rete, ha fatto notare il prof. Frigiola  “non è  virtuale come quella che offre internet ma reale, fatta di persone che si incontrano e che mettono in comune le proprie disponibilità”. L’Ufficio, nel frattempo, da una mappatura dei bisogni reali del territorio ha portato a galla le nuove povertà a Laterza. 
Videopoker da bar
C’è l’emergenza dei senza tetto,  delle ragazze madri, dei genitori separati, la dispersione e il disagio dei minori, la disoccupazione imperante, la tossicodipendenza, gli extracomunitari e soprattutto la dipendenza dal gioco d’azzardo che sta distruggendo intere famiglie. 
L’assessore Frigiola ha dichiarato che per attenuare tali povertà non basta l’intervento palliativo del comune, col “contributo economico a pioggia”, ma è necessario mettere insieme le forze e le specificità  degli operatori nell’ambito sociale  per incidere sul serio sul tessuto sociale e culturale di tutti i  cittadini. 
Frigiola ha chiesto la disponibilità di tutte le associazioni presenti a tessere questa rete nel rispetto dei ruoli, “poiché non è pensabile e auspicabile che le associazioni debbano sostituirsi alle istituzioni alle quali spetta il compito di dare opportunità alle fasce deboli”. Per questo ha continuato la dottoressa De Meo, Assistente sociale del comune di Laterza è necessario “pianificare interventi mirati, ottimizzando le risorse e proporre progetti finanziabili con i Piani di Zona poiché si è prossimi alla programmazione triennale del 2013-2016.” 
La riunione che è stata a suo modo un momento fondativo ha registrato momenti di autentica commozione per l’acutezza con cui sono state raccontate le tante storie sommerse di quelli che non ce la fanno. 
L’avvocato Mariella Bruno, consigliere comunale e delegata per le associazioni, ne ha approfittato per precisare che “non si vuole creare un surrogato o un doppione della consulta delle associazioni ma costituire una rete di soggetti per dare maggior vigore agli interventi mediante  una pianificazione congiunta e meno dispersiva”. 
Laterza ha tessuto il suo “primo filo per la rete”.

Commenti

Post popolari in questo blog

CIAO LORENZO!

KIT AD IDROGENO PER AUTO. MA FUNZIONANO DAVVERO?

CASTELLANETA, ARRESTO DEL PRIMARIO DI ORTOPEDIA GALANTE. Parlano i colleghi ed il Sindaco Italo D'Alessandro