I 225 DELLA MIROGLIO IN MOBILITA’. INCREDULITA' E RABBIA

dall'articolo apparso sul Quotidiano del 24 Novembre 2011

di Nicola NATALE

La presentazione del Gruppo Marcolana presso la Fiera del Levante a Bari
La tanto temuta notizia è arrivata. 
I 225 dipendenti della Miroglio sono in mobilità. Le lettere sarebbero partite ieri ma le rappresentanze sindacali non hanno ancora ricevuto le raccomandate di convocazione. 
Intanto però CGIL, CISL e Uil hanno indetto una nuova riunione per le 17:30 di venerdì 25 Novembre al Teatro Pubblico Alcanices, segno che ci sono nuove e non sono buone. 
La notizia è stata diffusa in maniera ufficiosa dai dipendenti che sono rimasti increduli poiché la trattativa con Marcolana e Barbero era ancora in corso e la presenza di Fois, direttore del personale della Miroglio alla presentazione in pompa magna di Marcolana presso lo stand della Regione Puglia li aveva rassicurati. 
Poi la doccia fredda della subordinazione dell’investimento ginosino alla ricapitalizzazione del Gruppo Pratese ed ora lo spettro del licenziamento. 
La mobilità potrà durare per ognuno degli ex Miroglio da 1 a 3 anni a seconda dell’età. 
Ma il panorama produttivo intorno è scarso. 
Molti si sono dati da fare e hanno rispolverato le vecchie professioni ma altri non hanno potuto. 
E dire che la maggior parte aveva dato l’anima per quell’azienda consentendogli di stabilire record produttivi mondiali. I telai arrivavano a rendimenti del 98%.
Una sfida impossibile eppure vinta per l’impianto di Ginosa che rilevò la produzione a suo tempo dismessa dagli altri stabilimenti tessili al Nord del Gruppo piemontese da quasi mille miliardi di fatturato. 
Eppure la completa abolizione del sistema di quote delle importazioni tessili in seguito alla scadenza dell’Accordo Multifibre nel Gennaio 2005 era benissimo conosciuta quando si impiantò la Miroglio a Ginosa e Castellaneta nel 1996. 
L’Istituto per il Commercio Estero ne scriveva in una sua nota nel Dicembre 1994. 
L'interno del Reparto Telai ad Aria della Filatura  e Tessitura di Puglia in Ginosa nel 2000. Ora lo Stabilimento è vuoto.
La Filatura e Tessitura di Puglia è durata quasi 12 anni sia pure ricorrendo svariate volte alla cassa integrazione fino al 2008. 
Ora non c’è niente di più triste che suonargli il de profundis assieme alle oneste aspirazioni dei tanti e tante che vi hanno lavorato e qualche volta sofferto. 
Ora i più invitano alla mobilitazione perché dice uno dei pasdaran “se finisce per noi, faremo in modo che finisca anche per miroglio...è una promessa che dobbiamo fare tutti!!”. 
Ma al di là delle parole dettate dall’ira a stento trattenuta resta la subordinazione economica di un territorio dal fragile tessuto produttivo ed imprenditoriale. 
Con l’agricoltura anch’essa distrutta dalle importazioni selvagge, con il commercio preda dei grandi gruppi.  
E la rassegnazione impotente di una intera Provincia che non potendo attingere con propri progetti ai fondi per la reindustrializzazione delle aree di crisi siderurgica ex Legge 181/1989 li ha affidati con il beneplacito dei propri rappresentanti politici ad un gruppo industriale solido: per avere 12 anni dopo un freddo benservito. “Abbiamo rispettato totalmente gli accordi - replicano dal quartier generale della Miroglio ad Alba ed abbiamo versato allo Stato molto più di quello che abbiamo preso”.

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