LA PRIMA MACELLERIA EQUINA A KM ZERO A LATERZA
dall'articolo apparso sul Quotidiano di Lunedì 26 Settembre. Riproduzione Riservata
di Nicola NATALE
Giuseppe Barbetta, il primo a mettere un insegna a KM0 sulla sua macelleria a Laterza |
KM zero, un
concetto semplice. Compra dal tuo vicino e fai in modo che il tuo vicino compri
da te. Così Giuseppe Barbetta è stato il primo a Laterza ad aprire una
macelleria di carne equina esplicitamente a km zero, specializzata in cavallo
murgese. Un cavallo che sulle
Murge e soprattutto a Martina Franca ha i suoi allevamenti più consistenti, la
cui carne (per tutte le varietà) è stata valorizzata da uno studio
dell’Università di Milano commissionato da Nabacarni, una azienda del settore,
nel 2009. “La mia è una nicchia,
un completamento dell’offerta esistente - specifica Barbetta, già presidente
della locale Confcommercio di Ginosa – la carne locale non può soddisfare tutta
la richiesta”. Infatti non è l’alimentazione lo scopo specifico di allevamento
del Cavallo Murgese. Il Murgese, utilizzato attualmente per servizio dal Corpo
Forestale dello Stato, vanta una grande tradizione: Federico II scelse le Murge per l’addestramento dei suoi
destrieri, più tardi la Repubblica di Venezia. I puledri hanno grande versatilità, nel nostro recente
passato sono stati animali da tiro, utilizzati anche per pulire il sottobosco
al fine di prevenire gli incendi, non di rado li acquistano i circhi. “Ma l’essenziale
- continua Barbetta – “è allontanarsi dalla produzione industriale che obbliga
gli animali a farsi centinaia di chilometri in condizioni assurde, con
allevatori pressati dalle richieste di velocità nell’accrescimento dei capi e
di abbattimento dei prezzi, con ripercussioni ovvie sulla qualità della carne”.
Tutto perfettamente legittimo però: “vendere carne prodotta all’estero non è
solo questione di qualità che in molti casi può essere ottima ma significa
portare soldi fuori dall’Italia, ed è una scelta che spetta al cliente, è lui
che decide. L’utente può battere la multinazionale e quindi decidere se il Sud
può crescere o essere definitivamente affossato. Anche regolando i suoi
consumi: meno quantità più qualità.” Si,
ma questa idea di intitolare proprio al KM Zero il suo esercizio? “
Volevo
suscitare la curiosità. Dire in modo perentorio che Giuseppe Barbetta, il
gitano, da trent’anni, l’estero non l’ha mai fatto. In questo marasma dove non
si capisce più cosa è l’estero, dove negli ipermercati c’è di tutto e di più,
dove la gente è confusa e nella confusione vede solo il prezzo, la qualità va a
farsi friggere. Quindi distinguere chi fa il locale dall’estero, e non perché
quest’ultimo non sia buono ma insomma… Insomma
cosa? Beh, un conto è un viaggio di qualche decina di chilometri, un conto
sono 2.500. C’è uno stress sugli animali, non voglio andare oltre, ma non
sappiamo cosa mangiano, magari mangiano meglio, ma c’è un fatto oggettivo che è
la distanza con ciò che comporta sull’impatto ambientale del trasporto.” Infine
Barbetta conclude: ”il turismo passa attraverso le carni: chi è abituato a
vedere il sottovuoto, finalmente gusta la differenza. La tradizione
gastronomica di Laterza non è nata per caso”. Con buona pace di quanti per la
sensibilità e intelligenza di questi straordinari animali non riescono proprio
a contemplare l’idea di mangiarli.
Commenti
Posta un commento