ALLA CURVET NIENTE STIPENDI DA DUE MESI Sciopero ad oltranza dei 45 dipendenti

di Nicola NATALE

La crisi sembra un incubo senza fine. Ed il tessuto produttivo già fragile si sfilaccia sempre più. 42 altre famiglie pugliesi vedono il loro orizzonte farsi nuovamente ristretto e minaccioso: da due mesi non ricevono più lo stipendio. 
Questa volta tocca alla Curvet di Laterza, con sede principale a Pesaro, leader nella lavorazione del vetro curvo. 
Da sx Giuseppe Massafra (CGIL) ed Amedeo GUERRIERO (Cisl)
 con alcuni operai della Curvet di Laterza
I dipendenti sono in sciopero davanti alla sede in contrada Difesa Murge, sorta nel 2005 grazie ai fondi della ormai famigerata Legge 181 del 1989, per il rilancio industriale delle zone di crisi siderurgica. E' atteso l’amministratore delegato della azienda Roberto Bartolucci.  L’azienda dovrà chiarire se ci sono acquirenti che potrebbero portare avanti le commesse già in portafoglio o se ci sono altre strade. 
E dire - dicono ad una voce i due rappresentanti sindacali Amedeo Guerriero della Uilcem-Uil e Giuseppe Massafra della Filctem CGIL - che l’azienda non appartiene nemmeno a quelle di settori ormai maturi che hanno preparato per tempo la delocalizzazione nei paesi a basso costo del lavoro. 
La Curvet di Laterza ha commesse anche dall’estero, lavora con giganti del calibro di Pilkington e Saint Gobain. I dipendenti sono sfiduciati, anche perché capiscono che la loro storia così personale, il loro orgoglio di tecnici specializzati finirà nel calderone delle tante crisi che ormai si inseguono da nord e sud dell’Italia, a malapena governate dalla cassa integrazione. 
Per Guerriero e Massafra la responsabilità di aver condotto una azienda di prestigio che forniva Teuco, Guzzini, Natuzzi, aziende nautiche o edilizie come Cricursa o Novellini è imputabile unicamente “alla cattiva gestione amministrativa” e forse “ad una delocalizzazione in Polonia che non ha dato i frutti sperati”. 
Dicono di aver contattato da un mese l’assessore provinciale al Lavoro Luciano De Gregorio, ma  vorrebbero mettere intorno ad un tavolo anche altri attori istituzionali, Regione in primis, poiché la crisi sta mettendo i lavoratori delle diverse province pugliesi, gli uni contro gli altri. 
Sono i frutti amari della Legge 181 del 1989, grande madre di gran parte delle piccole ed innovative aziende pugliesi. Doveva garantire il rilancio industriale delle aree di crisi siderurgica e dopo pochi anni ci regala nuove crisi con nuovo sperpero di denaro. 
La Curvet è costata 22,8 milioni di € cofinanziati da Sviluppo Italia con la sottoscrizione del 19,2% del capitale sociale,  l’erogazione di un contributo a fondo perduto (pare sui 15 milioni di €) e un finanziamento agevolato decennale. 
Infatti lo stabilimento bello, razionale è lì, immerso nella campagna immacolata di Laterza. Quasi incongruo, perché a nulla è servito dicono i lavoratori stessi "essere primi in Italia ed in Europa".

LA CURVET DI LATERZA

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