ALLUVIONE DI MARINA DI GINOSA ARTICOLI DELL'8 MARZO SUL "QUOTIDIANO"

dall'articolo apparso sul Nuovo Quotidiano di Puglia dell'8 Marzo 2011
Oggi un nuovo articolo di aggiornamento.
di Nicola Natale
La conferenza stampa dell'Amministrazione Comunale,
dei Vigili del Fuoco e della Prefettura di Taranto
del 7 Marzo 2011
MARINA DI GINOSA – Fantasiose ricostruzioni. La conferenza stampa sembra subito mirare ad evitare che si offuschi il gran lavoro fatto dall’Amministrazione Comunale, dai Vigili del Fuoco, dalla Protezione Civile e soprattutto dai cittadini di Marina di Ginosa. Sono stati infatti questi ultimi a dare i primi allarmi nella notte tra l’1 e il 2 Marzo, fornire i primi soccorsi e ad evitare il peggio: non ci sono vittime e feriti ma i danni materiali sono ingentissimi ed ancora non stimati. Lo sforzo principale dice in conferenza la Dr.ssa Cosima Di Stani della Prefettura di Taranto ha riguardato la macchina del soccorso: 40 Vigili del Fuoco, 23 genieri della Brigata Pinerolo di Bari su richiesta del Prefetto, 50 uomini tra Carabinieri, Questura di Taranto, Corpo Forestale, Enti vari tra cui i 60 uomini dell‘Agenzia Regionale Attività Irrigue e Forestali. Ma anche i mezzi: 2 elicotteri dei Vigili del Fuoco, 1 della Marina Militare, 4 gommoni dei Vigili del Fuoco, 2 della Marina, 1 della Guardia di Finanza, idrovore fornite anche dal Consorzio di Bonifica Stornara e Tara e da privati cittadini. Ed ancora il 118, la Polizia Stradale, Provinciale e Municipale, il volontariato con 14 associazioni e circa 150 persone, le aziende locali inclusa la Miroglio ed i suoi cassintegrati, tutti hanno dato il proprio contributo. Un lungo elenco come per dire ce l’abbiamo messa tutta. Ingenerose secondo l’Amministrazione le accuse circa le tute e le divise pulite, anche perché molte sono visibilmente sporche. Fuori luogo - oltre che premature - le illazioni circa l’orario e le modalità di comunicazione dell’emergenza alluvione alla popolazione e soprattutto sulle sue cause. Il Sindaco Luigi Montanaro chiarisce subito: “non siamo in grado di dire quale singola causa abbia scatenato questo finimondo, sicuramente una serie di concause ma chiederò che sia fatta luce. Sto preparando un esposto alla Procura della Repubblica per sapere cosa sia avvenuto in quelle ore della notte del 1°Marzo. Noi come Amministrazione Comunale non abbiamo ricevuto nessun allerta ufficiale, la Prefettura di Taranto ha ricevuto i preallarmi di routine che non fanno scattare da sé il sistema della Protezione Civile. I responsabili, se ce ne sono devono pagare, ammonisce però.  Il nostro obiettivo – prosegue - è ora il riconoscimento dello stato di calamità naturale richiesto al Governo nazionale ed a quello regionale. Stiamo aspettando”. 
Il Canale che attraversa perpendicolarmente Via Ancona
Ieri 6 Marzo c’è stata la visita dell’ass.reg. ai Lavori Pubblici Fabiano Amati che ha assicurato nei primi giorni della settimana un contributo economico della Regione Puglia, martedì 8 Marzo è prevista quella dell’ass.reg. all’Agricoltura Dario Stefàno. Una interrogazione al Governo è partita dall’on. Carmelo Patarino. Intanto il Comune affronta spese per 70.000€ al giorno - dice il Sindaco -  ho consigliato a tutti i proprietari appena potranno di farsi fare perizie giurate da tecnici di fiducia. Nei momenti di massima emergenza abbiamo avuto circa 450-500 sfollati, oggi sono circa 60 i cittadini marinesi ancora ospiti in albergo. Il Centro Operativo Comunale ha dei numeri attivi (099.8271680 - 099.8277889 - 099.8277872) per le richieste più urgenti ed è bello sapere che non c’è stata nessuna denuncia di furto o sciacallaggio. Il Comandante dei Vigili del Fuoco di Taranto Ing. Maurizio Lucia precisa: l’obiettivo é aspirare le acque e liberare le strade immediatamente, ma dobbiamo fare gradualmente questa operazione per non attirare altra acqua dalle falde e dalle zone circostanti. Ci vorranno giorni ancora, anche se non avremo piogge. Ma abbiamo garantito soccorsi e viabilità. Il dramma però si è compiuto ugualmente e si riassume nel volto di due allevatori presenti alla conferenza, con gli animali annegati e portati via nella notte dall’acqua scura. Facce con la pelle riarsa e negli occhi come una disillusione per una punizione non meritata.■

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