DA GINOSA, NO CON CORTEO ALLA SOPPRESSIONE DEI TRIBUNALI PERIFERICI
QUOTIDIANO DI PUGLIA 7 SETTEMBRE 2013
DA GINOSA, NO CON CORTEO ALLA SOPPRESSIONE DEI TRIBUNALI PERIFERICI
di Nicola NATALE
Oggi sul Quotidiano articolo in primo piano sulla vicenda a pag. 3
I tribunali
periferici devono restare aperti. Non è chiudendoli o accentrandoli che si
risolvono i problemi e le lungaggini della giustizia italiana.
Contro la
soppressione della sede distaccata di Ginosa le amministrazioni coinvolte organizzano
per lunedì 9 settembre alle diciotto una “carovana della giustizia”.
Il corteo partirà dalla storica sede
della “pretura” (così si chiamava) per poi attraversare alcune vie cittadine e
dirigersi infine in piazza Marconi, al municipio.
E’ questo il senso della
conferenza stampa convocata ieri mattina in comune a Ginosa ed alla quale hanno
partecipato il sindaco Vito De Palma, il sindaco di Castellaneta Giovanni
Gugliotti, il sindaco di Laterza Gianfranco Lopane, la portavoce del comitato
giustizia e territorio avv. Antonietta Rizzi e l’avv. Francesco Galante.
Tutti i sindaci hanno evidenziato che il
principale scopo della riforma prevista dal decreto legislativo n°155 del 2012
cioè il risparmio di spesa non ci sarà, poiché mancano aule e archivi necessari
ad accogliere il pesante fardello giudiziario che viene dalle province. Questo
vale per il tribunale di Taranto ma anche per altri tribunali.
Per De Palma “il
tribunale di Ginosa non solo ha una storia sul territorio, ma il numero di procedimenti
sconsiglia il trasferimento a Taranto dal momento che il Comune ne sopporta i
costi di gestione e ne ospita la sede”. Del resto prosegue “lo stesso tribunale
di Taranto ha chiesto la proroga al trasferimento, poiché si trova nella
assoluta indisponibilità di locali idonei ad ospitare la sede soppressa non
solo di Ginosa, ma anche di Grottaglie, Manduria e Martina Franca”.
La distanza tra Taranto e Ginosa, 57 chilometri, implicherebbe uno spostamento ed
un aggravio di costi anche per una semplice firma o presenza: “tutti sanno
quanto l’area di via Marche sia già intasata”. Insomma il leit motiv è che “le
riforme si fanno calibrandole sul territorio, non calandole dall’alto”. Non a
caso la commissione giustizia del senato ha proposto il rinvio di un anno per
l’applicazione della legge e sarà il parlamento a decidere.
Giovanni Gugliotti, sindaco di Castellaneta |
Sulla stessa linea
il sindaco di Castellaneta Gugliotti, avvocato e funzionario inps, per cui si
tratta di “una legge completamente sbagliata” come attesta il fatto “che il governo
ha concesso deroghe solo ad 8 tribunali quando invece le istanze di proroga
provenivano un po’ dappertutto”.
Per Lopane, sindaco Di Laterza “la soppressione delle sedi è
l’affievolimento della presenza dello stato, mentre invece c’è bisogno di leggi
che scoraggino l’intrapresa legale”. Per l’avv. Antonella Rizzi, in veste di
portavoce "il provvedimento di fatto impedisce il ricorso alla giustizia,
proprio aggiungendo ulteriore incertezza e difficoltà alla tutela dei propri diritti, ad iniziare dai costi".
Ma se questa riforma non fa risparmiare allora perché farla?
Ha risposto più efficacemente di
tutti l’avvocato Francesco Galante: “al tempo della riforma, in piena crisi
finanziaria, il governo italiano aveva bisogno di dimostrare all’Europa la
volontà effettiva di risparmio e il Csm di sopprimere le invise sedi
periferiche nelle quali nessun giudice o funzionario, per prestigio e
convenienza vuole andare”.
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