PRIMA “TERRONI”, ORA GIU’ AL SUD. INTERVISTA A PINO APRILE. CITTADINANZA ONORARIA DI LATERZA MERCOLEDI’ 1° FEBBRAIO ORE 19:00
dall'articolo apparso sul Quotidiano del 31 Gennaio 2012
di Nicola NATALE
Pino Aprile, giornalista e scrittore, autore di "Terroni" e "Giù al Sud" |
La cittadinanza
onoraria di Laterza a Pino Aprile, autore di “Terroni” è un gesto forte da
parte dell’Amministrazione Comunale di Laterza.
Un riconoscimento all’opera
letteraria del giornalista che ha risvegliato l’orgoglio meridionale con il suo
libro ed un omaggio alla sua infanzia, passata per Laterza.
Stasera
(mercoledì 1° febbraio ore 19) Pino Aprile, già vicedirettore di Oggi e
direttore di Gente, sarà all’Auditorium Michele Giannico in Via Concerie a Laterza, per la
cerimonia di conferimento della cittadinanza e la presentazione della sua nuova opera “Giù al Sud”
edito da Piemme, suo editore da 15 anni.
Alla serata parteciperà il sindaco di Bari, Michele Emiliano, cosa che renderà ancora più interessante il dibattito (n.d.r. moderato dal sottoscritto).
Alla serata parteciperà il sindaco di Bari, Michele Emiliano, cosa che renderà ancora più interessante il dibattito (n.d.r. moderato dal sottoscritto).
E’ il recupero
di una parte della mia biografia: mia madre, mia sorella e mio fratello sono di
Laterza. Io con mio padre, sono invece nato a Gioia del Colle. Ma a Laterza ho
passato due tre anni dell’infanzia a casa di mia nonna, con i ricordi
trasfigurati dalla fantasia. Un luogo magico, banale dirlo, ma è la verità. Le
case di pietra, le viuzze, la Gravina immensa, dall’altra parte sembrava
esserci un altro mondo. Mi sembrava che il mondo selvaggio fosse appena oltre
l’uscio.
E negli anni successivi?
Sono sempre
tornato a trovare gli zii e i cugini che mi mancavano. A Laterza ho ancora dei
cugini di mia madre, ho il padrino di battesimo, il prof. Lamola, ma tanti come
me si sono trasferiti a Milano o in Umbria.
La scrittura del libro “Terroni” ed ora “Giù
al Sud” è il prodromo di un progetto politico o è solo un’operazione culturale?
Michele Emiliano con Gianfranco Lopane |
No, no, no. Non
conto di fare politica. Me lo hanno chiesto in molti modi, dalla candidatura a
sindaco di Napoli alla leadership dei movimenti meridionalistici, fino all’MPA
di Lombardo. In politica può essere utile la competenza che viene dal
giornalismo, dalla comunicazione ma ci vogliono altre competenze. Io sono un
giornalista, uno scrittore e tale voglio restare.
Cosa fare allora di questo movimento che
difatti lei ha contribuito ad alimentare?
Riprendersi la
propria storia è essenziale nel confronto con gli altri, soprattutto con
l’Europa. E’ un’operazione che serve a dotarsi di uno strumento. Per andare al
banchetto dell’incontro con gli altri avendo una moneta di scambio forte, forti
dell’esperienza straordinaria del Sud, ben diversa da quello che ci hanno
raccontato. Ma ciò che si farà di questo strumento dipende dal Sud, io l’ho
scritto non per agitare passioni, come è inevitabile, ma per costruire qualcosa
insieme.
Senta, perché questo strumento è stato
edito da Piemme, un editore del nord?
E’ il mio
editore da più di 15 anni. Bisogna solo chiedersi se è un buon editore o meno,
non da dove viene, come per tutte le cose. Ci sono tutte le combinazioni, sia
al nord che al sud. “Terroni” dovevo consegnarlo una decina di anni fa. Mi
sembrava però che avesse continuamente bisogno di nuovi interventi. L’editore
mi aveva già versato un anticipo e dettato due scadenze, non rispettate. Ho
restituito l’anticipo senza che l’editore l’abbia poi ripreso, fiducioso che
prima o poi il libro sarebbe stato consegnato alle stampe.
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