CENTRO STORICO: COMITATO SUL PIEDE DI GUERRA.


Il crollo come si presentava il 21 gennaio del 2014.
QUOTIDIANO DI PUGLIA 8 APRILE 2014*
di Nicola NATALE
Ritornano all’attacco i residenti del centro storico di Ginosa. 
Come si ricorderà oltre una ventina di famiglie sono state evacuate dopo il disastroso crollo del 21 gennaio in via Matrice. 
L’accesso alla gravina di casale, alla chiesa madre, al castello normanno e ad una parte del centro storico è inibito da oltre due mesi con il conseguente blocco di tutte le attività che tenevano il borgo antico in vita. Per questo i residenti hanno convocato un’assemblea pubblica che si terrà oggi alle ore 18:30 proprio nei pressi del castello normanno. 
Il comitato lamenta di “aver chiesto ripetutamente un incontro al sindaco senza ottenerlo”. 
Scopo dell’incontro é avere notizie circa i rilievi effettuati dal geologo e dai tecnici incaricati dal comune. 
Senza una relazione geologica accurata e basata su dati scientifici correttamente ottenuti delle aree interdette del centro storico nessuno si sente pronto ad autorizzare il rientro. 
Se sia solo il Comune a dover produrre questi dati essenziali non è chiaro. Sull’intero argomento é però scesa una cortina di silenzio dopo le prime iniziative pubbliche di dibattito ed approfondimento. 
I residenti non ci stanno, anche perché temono che la risoluzione del puzzle centro storico-gravina-castello, diventi un alibi per rimandare alle calende greche ogni intervento, anche quelli immediatamente realizzabili senza particolari spese. 
Ginosa, via matrice com'era prima del crollo.
La casa sulla destra attualmente è distrutta.
Per questo, come preannunciato, decideranno insieme se e come adire le vie legali. 
Innanzitutto chiedendo al tar di Lecce la revoca delle ordinanze sindacali di sgombero. Un ricorso fondato sull’assunto che gli eventi di Via Matrice e Via Burrone siano un crollo localizzato e non una frana causata dalla vetustà degli immobili, del piano stradale e dalle piogge alluvionali. 
Circostanza ancora oggi molto controversa: le macerie non sono state sgomberate. 
L’esposto del comitato residenti (già consegnato alla prefettura di Taranto) potrebbe essere inviato al ministero dell’Interno, alla protezione civile nazionale ed ultima ratio alla procura della Repubblica di Taranto. 
All’incontro di stasera sono stati invitati il prefetto di Taranto, il sindaco, la giunta ed i consiglieri comunali. Il clima, date queste premesse, si annuncia teso. 
Il sindaco De Palma ha fatto sapere che ditte specializzate hanno stimato in almeno 800mila euro la somma necessaria per la rimozione dei massi e delle macerie del crollo/frana di via Matrice. In bilancio però non ci sarebbe questa disponibilità, perlomeno fino a giugno data di incasso delle imposte comunali sugli immobili. 
Intanto nessuna notizia ufficiale è stata rilasciata in merito alla stabilità geologica del centro storico ed all’assenza di rischi per il rientro. 
Tutto si sposta quindi alla complicata ricerca di finanziamenti e di professionalità adeguate alla riqualificazione di una via che da sola rappresenta la storia di Ginosa.
*domani 10 aprile sul Quotidiano di Puglia gli esiti dell'incontro.

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