MARINA DI GINOSA ALL’UTEP LA CINA CHE NON T’ASPETTI


Quotidiano di Puglia 8 Maggio 2013
di Nicola NATALE
Il momento finale della conferenza presso la Boschetti Alberti
La conferenza che non t’aspetti. 
Lunedì scorso (6 Maggio) brillante introduzione alla Cina contemporanea da parte della prof. Giusi Tamburello dell’università di Palermo. 
Ad organizzarla l’università territoriale permanente di Marina di Ginosa che si sta rivelando un mezzo straordinario di socializzazione e di diffusione della cultura, non solo per gente in età avanzata. 
La specialista di lingue e letterature della Cina e dell’Asia sudorientale, ricercatrice alla principale università  siciliana, è la nipote di Rosa Vizzielli, un’insegnante molto conosciuta a Marina di Ginosa a cui è stata dedicata l’università territoriale permanente, tra le poche ad essere esplicitamente dedicate ad un personaggio locale. 
Giusi Tamburello,
docente universitaria di lingua e letteratura cinese
La presenza della prof. Tamburello ha voluto essere anche un ringraziamento ed un ricordo dell’insegnante che negli anni ’70 seppe tenere alto il valore dell’originalità e dell’anticonformismo contro ogni pregiudizio. 
Fu sua zia ad indirizzarla nei primi anni ‘80 verso lo studio del cinese che allora era assolutamente materia per una nicchia di studenti ed esperti.  Successivamente la prof. Tamburello ha avviato a Lecce uno dei primi corsi universitari in Puglia per imparare la lingua mandarina. 
Realizzare un centro per l’informazione e l’istruzione fu un suo preciso  intendimento della Vizzielli da molto prima che “le università della terza età” divenissero popolari. 
Solo da alcuni anni la dr.ssa Rossana Bruno assieme ad altre donne marinesi ha raccolto il testimone e realizzato finalmente il suo progetto, utilizzando le aule della scuola “Boschetti Alberti”. 
Rosa Vizzielli, l'insegnante a cui è stata dedicata l'Utep
La docente universitaria ha ripercorso tratti essenziali della repubblica popolare, in circa cinquanta minuti, aiutata dalle immagini raccolte in oltre trent’anni di frequentazione del paese asiatico. 
Sono stati anche smontati luoghi comuni circa l’immenso paese che raccoglie 55 altre etnie, chiamate minoranze nazionali ed è grande poco meno dell’Europa. Primo tra tutti quello ancora legato all’immagine della vecchia Cina, che pure ancora esiste, in alcune zone remote. 
L’attuale repubblica popolare ha invece realizzazioni architettoniche e tecnologie di straordinaria modernità. Accanto a questo, ed all’economia socialista di mercato che l’ha fatta diventare la fabbrica del mondo, convivono l’attenzione all’armonia ed ai principi del taoismo confucianesimo.

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