MARINA DI GINOSA, ALLUVIONE. QUALCOSA SI MUOVE MA QUANTO SFORZO!

di Nicola NATALE
Marina di Ginosa - riunione di cittadini danneggiati dalla alluvione del 1° Marzo 2011
Marina di Ginosa, i tanti capitoli aperti e mai chiusi del territorio. 
Di questi il più doloroso è quello dell’alluvione del 1° Marzo 2011. 
Gianni Fabbris, che ha condotto - assieme al comitato Terre Joniche -  una caparbia battaglia per ottenere messa in sicurezza e risarcimenti per le case e le aziende colpite non si rassegna alle lungaggini burocratiche ed agli ostacoli politici. 
Per intanto dice “abbiamo una riunione a Sala Baganza in provincia di Parma di tutti i movimenti nati a seguito delle alluvioni, poi ritorneremo a Roma, a Bari e a Potenza a chiedere con insistenza che i fondi arrivino nelle mani dei commissari regionali”. 
Le misure – rincara il dirigente di Altragricoltura - rischiano di arrivare quando abbiamo celebrato il funerale, ma stiamo andando nella direzione voluta. 
Finalmente il Governo nazionale ha trasferito i tre milioni di euro di sua competenza che portano a 4,6 i milioni di euro a disposizione del commissario straordinario pugliese dott. Limongelli. 
Questa la causa a suo dire dello stallo avutosi nel dossier alluvione.  
Prossimo passo in giunta regionale sarà deliberare l’utilizzo di quei fondi che andranno in parte a risarcire gli enti che hanno anticipato fondi come il Comune di Ginosa ed in parte a mettere in sicurezza il territorio. 
Poi ci sono 1,2 milioni di euro per una qualche anticipazione alle famiglie colpite. 
Una briciola rispetto ai danni subiti, quantizzati in 300 milioni di euro in Basilicata e 180 milioni di euro in un territorio molto ristretto al confine tra le due Regioni. 
E’ ammirevole la pazienza che hanno i cittadini colpiti nel seguire questi incontri,  fiduciosi che le istituzioni, così leste a chiedere tasse, poi si ricordino di usare al meglio (e velocemente) i fondi così ottenuti.
La questione è tanto più urgente in quanto in quell’area sono previsti nuovi investimenti edilizi a corollario del porto turistico. 
E’ essenziale arrivare quindi a questi nuovi insediamenti, in via di autorizzazione,  con un rischio zero per quanto riguarda eventi alluvionali. 
La potenza e la forza devastatrice delle acque sviluppatasi il 1° Marzo è stata un chiaro monito del fatto che i vincoli idrogeologici non sono lacciuoli che ostacolano la libera impresa. 
Tuttavia molti, e fra questi il sindaco De Palma,  pensano che un bacino allargato e  destinato al porto turistico avrebbe limitato, se non evitato i danni alle residenze di contrada Marinella. 

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