TRAVERSE RADIOATTIVE? OLTRE 4MILA € DI COSTI AGGIUNTIVI A CARICO DI TUTTI.

MASSAFRA - Verifica radiometrica all'impianto Cisa s.p.a.

di Nicola NATALE*

A prima vista la dizione “esito positivo controllo radiometrico” può lasciare indifferenti. 
L’attenzione diventa massima invece se si scopre che il Comune di Ginosa ha autorizzato, presso l’impianto della Cisa spa, l’intervento aggiuntivo di una ditta specializzata per “individuare l’elemento radioattivo, isolandolo, tra i rifiuti”. 
Due mezzi della ditta incaricata della raccolta e del trasporto dei rifiuti erano stati infatti bloccati presso l'impianto durante il conferimento dei rifiuti indifferenziati. 
Amedeo Clemente,
consigliere comunale con delega
alla raccolta indifferenziata.
E' il racconto che emerge dalle determine n°1343 e 1344 del servizio ambiente pubblicate lunedì scorso in albo pretorio. 
Ma secondo informazioni fornite dal consigliere comunale Amedeo Clemente, con delega specifica, non c’è nulla di cui preoccuparsi.
Con tutta probabilità nei due casi deve essersi trattato di “traverse di persone che fanno trattamenti medici particolari” e che sono state smaltite insieme ai rifiuti indifferenziati, invece che dalla Asl di Taranto cui sembra spettare questo compito. 
Fatto sta che i due automezzi della ditta che svolge la raccolta per conto del Comune di Ginosa sono stati fermati presso l’impianto (presumibilmente quello di Massafra) in due distinti episodi: il 29 gennaio ed il 9 aprile del 2018. 
Le disposizioni a cui l’impianto Cisa si è attenuto impongono in caso di esito positivo del controllo radiometrico di confinare gli automezzi in un’apposita area, fino alla risoluzione della problematica.
Ma un fermo di questi compattatori non è indifferente per qualsiasi azienda specializzata in raccolta e trasporto di rifiuti solidi urbani, nel caso di specie la Teknoservice. 
Per questo un’altra azienda specializzata, la Atlas service srl, è stata chiamata per individuare la sorgente che ha fatto scattare i sensori prediposti presso l’impianto Cisa. 
Impianto verso cui convergono il 38% di rifiuti ancora indifferenziati di Ginosa (dato dell’Osservatorio della Regione Puglia di luglio 2018).  
Una traversa ospedaliera.
Una volta isolati questi famosi “elementi” la ditta li ha poi trasferiti presso i centri autorizzati allo smaltimento di rifiuti speciali come in questo caso. 
Ma l’intervento, naturalmente, non è stato  gratis e la Teknoservice, la società di Piossasco (Torino) dopo qualche mese ha inviato le fatture al Comune di Ginosa. 
Che ha pagato complessivamente 4.880 euro per i due interventi, costati quindi 2.440€ l’uno. 
Il Comune” ci dice Amedeo Clemente “ha più volte segnalato ai medici di informare i pazienti, ma evidentemente questo non basta”. 
Ogni volta che i camion sono stati fermati è stato sempre così” ha aggiunto il consigliere “me ne ricorderei se si fosse trattato di altro”.

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