MICHELE NELLI, L'ARTISTA LONTANO DAL MARKETING.

Michele Nelli, artista e docente di Ginosa (1954)
QUOTIDIANO DI PUGLIA 12 OTTOBRE 2014
di Nicola NATALE
Michele Nelli, come molti artisti, ha tratto grande ispirazione dalle donne. 
Sono l’elemento forte della natura, per questo tendevo nelle mie opere quasi a contenerne la forza con delle bande nere”. 
Anche lui con una predisposizione naturale al disegno aiutata poi dalla frequentazione dell’Accademia di belle arti di Lecce che sviluppò il suo senso artistico con i temi propri degli anni ’70. 
Quindi rottura degli schemi figurativi classici, rielaborazione personale dei colori e delle forme, il messaggio che deve essere trovato tramite interpretazioni che possono essere anche molto diverse dal pensiero dell’autore. 
Un carattere riservato quello di Nelli, classe 1951, per nulla propenso alla dimensione commerciale dell’arte. 
Ciò ha consentito la sua semi-clandestinità artistica ed anche un rapporto viscerale con le sue opere. 
Fino a quando, obbedendo alla natura eminentemente pubblica dell’arte,  sono venute a galla le “acqueforti acquerellate” e le sue opere d’avanguardia. 
Opere create anche durante i tanti anni di insegnamento del giovane professor Nelli nelle  città del nord. 
L’opera artistica di Nelli è fatica e tecnica, ripensamenti e miglioramenti, fino a quando gli diventa difficile distaccarsi dalle sue realizzazioni.
Un artista completo deve però, a suo avviso, cimentarsi con la scultura e con altre forme espressive. 
Per questo sono tanti i materiali che utilizza: legno, materie sintetiche per alcune sue sculture, rame per il calco delle sue  stampe, tela dei sacchi di grano che portano impressa la storia della casa dove Nelli attualmente vive. 
Una casa moderna, in via Matteotti, che agli inizi del 1900 era un magazzino granario come testimoniano alcune chianche (notevoli) del complesso. 
Negli ultimi tempi il suo messaggio e la sua opera si è come alleggerita lasciandosi dietro gli aspetti problematici dell’esistenza, pur non discostandosi dall’espressione concettuale. 
Libere di, libere da, una delle opere più recenti di Nelli.
Ne è un esempio l’ultimo quadro "Libere di, libere da” che, sempre tenendo ferma la figura dell’ovale, rappresenta donne che escono dalla dimensione uniformante degli uffici con l’architettura razionalista e minimalista che imprigiona. 
Dalla quale sfibrate, ma finalmente libere, le donne possono uscire. 
E’ solo l’ultima di una produzione copiosa in parte esposta nel suo laboratorio, che contiene anche gli scambi di una vita di frequenti contatti artistici con nomi poi diventati famosi nel mondo dell’arte. 
Una citazione meritano le “acqueforti acquerellate” in massima parte create a metà degli anni ’90. 
Qui è Ginosa che emerge con la bellezza dei suoi scorci classici molte volte rovinata dalle aggiunte architettoniche di questi ultimi anni. 
Le stampe riprodotte con il torchio raffiguranti piazza Nusco, la Casermetta dei Francesi, piazza Plebiscito, via Calvario mostrano il nitore e la bellezza della Ginosa che fu. 
E’ anche a questo che serve l’arte: contiene in sé la bellezza che ci lasciamo sfuggire.
Michele Nelli, una delle sue acqueforti del 1995.

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