CASTELLANETA MARINA TRENTA METRI DI SPIAGGIA EROSI, SI SOSPETTA LO SBANCAMENTO.
La spiaggia di Castellaneta marina come appariva sabato 12 aprile 2014 (fonte vivicastellaneta) |
Il tema delle
erosioni colpisce anche in periodo pasquale.
Se ne sono accorti a Castellaneta
marina quando, sabato scorso, hanno scoperto trenta metri di spiaggia che hanno
cambiato aspetto.
Le mareggiate della settimana precedente hanno creato un
dislivello di circa un metro in trenta metri di spiaggia, dislivello che forse
con l’azione dei venti e della gravità andrà man mano appianandosi e ridonerà
alla costa castellanetana l’aspetto uniforme e piano di sempre, senza dislivelli
pur minimi come quello presentatosi.
Il dislivello creatosi ancora netto e non eroso si è
determinato in una parte di spiaggia non data in concessione e ciò ha
alimentato i sospetti.
Castellaneta marina le tracce rinvenute (fonte vivicastellaneta) |
Le tracce di grossi pneumatici tipiche di un trattore
hanno poi alimentato le ipotesi di sbancamento, subito fugate dal comandante della
polizia municipale Paolo Larizza.
L’agente ha interessato procura e capitaneria
di porto, ma a quanto sembra queste ultime hanno escluso che si trattasse di
furto di sabbia.
Negli ultimi tempi la richiesta di sabbia è cresciuta parallelamente
all’erosione e al normale variare della linea di costa. La sabbia viene
utilizzata per il ripascimento delle coste ma anche per altri usi, violando
però precise norme di tutela ambientale.
Non sembra sia questo il caso che
comunque sarà approfondito.
L’assessore al turismo Giuseppe Angelillo ha
dichiarato che c’è stato un intervento comunale per pulire il litorale ma non
negli ultimi giorni. Insomma rimane il mistero sul presunto “sbancamento” di
trenta metri di spiaggia e il fatto che possa essere un evento del tutto
naturale o comunque legato alle dinamiche marine ed ambientali non ha convinto
più di tanto.
A Castellaneta, in maniera quasi immediata, rispetto alla diffusione
della notizia è partita la ricostruzione, spesso del tutto arbitraria, sulla
reale origine del dislivello.
Castellaneta marina, lungomare |
Anche se la quota del
lungomare stradale e di alcuni lidi è sempre stata più alta, attenuandosi solo in alcuni
punti del litorale castellanetano.
Legambiente Taranto in un suo report del 2010* aveva già chiarito
che la presenza di manufatti realizzati sulla costa per scopi urbani o
turistici o anche azioni nell’entroterra, soprattutto dighe e sbarramenti,
modificano l’arrivo dei sedimenti che contribuiscono a mantenere l’equilibrio
di costa. Legambiente fa risalire le cause dell’arretramento della costa jonica,
in particolare nel tratto da
Marina di Ginosa fino a Taranto, quindi includendo anche Castellaneta Marina, “alla
costruzione – spesso in larga parte abusiva – di centri balneari ed abitazioni per
uso estivo”.
E ciò fin dagli anni ’50 e ’60 aggiungendo che il prelievo
indiscriminato di “di ghiaia e sabbia dai corsi d’acqua e dalle dune costiere”
ha finito con l’aggravare il fenomeno.
La presenza di ampie spiagge proprio tra
Castellaneta Marina e Marina di Ginosa conclude il report firmato da Francesco
Sodo non esclude il fatto che il litorale pugliese jonico sia considerato come
“luogo ad elevata sensibilità”.
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