MATARRESE: "RISPOSTE DAL MINISTRO DELL’AMBIENTE. HO INSISTITO PER GINOSA ED IL METAPONTINO"


Al centro in maglione blu, l'on. Salvatore Matarrese.
Da sx Raffaele Calabrese,  Mario D'Alconzo,
Giulio Galante, Felice Vizzielli
QUOTIDIANO DI PUGLIA 25 OTTOBRE 2013
di Nicola NATALE
Un’alluvione di cifre, per il momento. 
Questo il risultato dell’interrogazione rivolta al ministro dell’ambiente Andrea Orlando da parte dell’on. Salvatore Matarrese di scelta civica. 
Nella risposta ottenuta ieri durante il question time dall’onorevole barese, portato sui luoghi dell’alluvione dal responsabile locale s.c. l’ing. Raffaele Calabrese, il ministro ha chiarito che “la dichiarazione di emergenza potrà essere deliberata dalla presidenza del Consiglio dei ministri solo a seguito della comunicazione da parte della regione Puglia della stima economica dei dianni e delle opere per la messa in sicurezza del territorio”.  
E’ lo stesso Salvatore Matarrese che fa sapere come il ministro Orlando “mi abbia confermato che nel 2010 è stato sottoscritto è già stato sottoscritto con la regione Puglia un accordo di programma che ha finanziato 84 interventi per un valore di 194 milioni e 690mila euro, tra risorse statali e regionali, che hanno coinvolto le sei province pugliesi colpite da dissesto idrogeologico, tra le quali Taranto e il comune di Ginosa”. 
Andrea Orlando,
ministro dell'ambiente
nel governo Letta
In particolare, il ministero dell’ambiente ha già trasferito 36.377.085,45 di euro sulla contabilità speciale del commissario straordinario delegato all’attuazione degli interventi inseriti nell’accordo. 
Il ministero avrebbe assicurato la totale copertura degli intervisti previsti nell’accordo ed un prossimo piano nazionale di 40 miliardi di euro di cui 13 destinati al sud, suddividendo quindi la cifra fra le tre grandi macroaree italiane. 
Sempre durante la risposta il ministro ha dato la colpa dei ritardi nella spesa alle “incertezze sul piano della governance” in altre parole la sovrapposizione di competenze facendo un chiaro riferimento al fatto che “un ruolo determinante nella spesa lo ha la regione destinataria delle risorse a seguito degli accordi sottoscritti”. 
Insomma la colpa sarebbe della regione che non avrebbe speso i fondi, ritardando l'attuazione dei progetti previsti.
I tronchi divelti dalla furia dell'alluvione
Matarrese ha anche chiesto che nella programmazione degli interventi e nelle prorità nella difesa del suolo siano inserite le aree del meta pontino e di Ginosa interessate da ripetuti dissesti idrogeologici negli ultimi anni. 
Nel frattempo i marinesi colpiti dalla alluvione dello scorso marzo del 2011 stanno ancora aspettando il 24% del loro danno riconosciuto e documentato
Un balletto di dichiarazioni e di procedure burocratiche tra Roma e Bari avrebbe impedito alla regione di versare nelle casse del Comune di Ginosa quanto dovuto per risarcire circa 120 proprietari di case e una quindicina di aziende commerciali ed artigiane. 
Peraltro molti erano stati esclusi avendo fatto i lavori in economia. 
I parlamentari eletti nel territorio sono stati alcuni avvisati di questo problema e sono stati invitati ad adoperarsi. 
Per cui tra i danneggiati da risarcire ci sono non solo i ginosini, ma anche i marinesi. 
Solo le quattro vittime dell’alluvione ultima di Ginosa  ed i loro familiari non potranno essere più risarciti. A loro, pur nell’ansia della ricostruzione, corre spesso il pensiero perché Chiara, Giuseppe Rosella e Pino avrebbero potuto essere ancora con noi. Avremmo potuto essere noi. 

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