GINOSA HA VOGLIA DI RICOSTRUZIONE. Il Comune: “urgono risposte da Regione e Governo, noi avanziamo proposte”


Ginosa - l'ansa della gravina sotto ponte san Leonardo,
dopo i lavori di sgombero delle macerie 
di Nicola NATALE
Ginosa ha voglia di ricostruzione. 
I privati non hanno perso tempo a pulire dal fango gli immobili allagati, ad ammassare ciò che è ormai divenuto inservibile. 
Gli imprenditori colpiti, nella maggior parte piccolissime aziende, si sono attivati subito per porre rimedio (nei limiti del possibile) allo scempio ed alla devastazione causati da quei tre  giorni di piogge tra il 6 e l'8 ottobre scorso. Precipitazioni che hanno raggiunto, secondo i dati forniti dalla regione Puglia, 144 millimetri cumulati, un valore di criticità elevato con un tempo di ritorno maggiore di venti anni. 
Il sindaco De Palma con il vice prefetto Luigi Armogida,
sub commissario della Provincia di Taranto,
durante un sopralluogo del ponte crollato in contrada
Sierro delle Vigne, sulla SS 580. (15 ottobre 2013)
Secondo quanto detto dal sindaco Vito De Palma “le emergenze legate alla viabilità ed alle reti fognanti divelte dal fondo della gravina restano centrali”. 
Ma altrettanto lo sono quelle legate ai danni in agricoltura, con scene apocalittiche legate a “tendoni di uva” ed uliveti letteralmente asportati dalla forza delle acque. 
A tutto sta cercando di porre rimedio la macchina istituzionale mossasi in questi giorni, dal comune in sù. 
Chiaramente l’allerta è massima in questi casi. 
Si vuole evitare che si inseriscano distorsioni nei lavori di ricostruzione. 
Da più parti si chiede che tutto sia fatto nella massima trasparenza ed a regola d’arte, perché un dramma collettivo non si trasformi in un lucroso business per pochi a carico dei cittadini. 
Con la beffa di lasciare i veri danneggiati senza risorse economiche e con la città ed il territorio non messi in sicurezza. 
Ginosa - l'alveo della gravina la mattina dell'8 Ottobre.
In questo momento una delle emergenze principali è il ripristino di gran parte della rete fognante a servizio del centro storico che si snodava proprio lungo l’alveo della gravina. 
La soluzione trovata dall’acquedotto pugliese è quella di ricostruire parte del tratto evitando l’attraversamento di tutto l’alveo e utilizzando delle pompe di sollevamento per convogliare le acque nere verso la rete che corre lungo la circonvallazione sud. 
E’ il problema comprensibilmente più urgente e le ruspe vi stanno lavorando alacremente. Nel frattempo da piazza Marconi l’amministrazione ha chiesto di modificare il programma  di sviluppo rurale aumentando la dotazione pugliese in sede di conferenza permanente Stato regioni. 
Nel frattempo dice ancora la nota si potrebbero “rimodulare le somme ancora non spese e già in dotazione al psr”. “Ciò  è stato fatto da ultimo per l’Emilia Romagna in occasione del terremoto del maggio 2012” precisa Vito De Palma chiaramente chiedendo parità di trattamento. 
Si tratterà quindi di modificare il piano strategico nazionale, aumentando dice l’amministrazione ginosina “la dotazione finanziaria del psr della regione Puglia”
Nel frattempo bisognerà sospendere per i cittadini colpiti gli obblighi tributari con un apposito decreto ministeriale. 
La nota è partita già da ieri agli indirizzi del ministro per gli affari regionali Graziano Del Rio, a quello delle finanze Fabrizio Saccomanni nonché al presidente della regione Puglia Vendola ed all’assessore regionale all’agricoltura Fabrizio Nardoni.

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