NATUZZI IL 1° LUGLIO PRESENTAZIONE DEL PIANO A ROMA. "MA GLI ESUBERI VANNO CANCELLATI" RIBATTE IL SINDACATO


QUOTIDIANO DI PUGLIA 28 GIUGNO
di Nicola NATALE
Salvatore Bevilacqua -feneal uil
Continua a tenere banco la questione Natuzzi con i suoi 1900 esuberi. A riavviare le polemiche, dopo una settimana di scioperi é Salvatore Bevilacqua, segretario generale della feneal-uil: “non può esserci alcun confronto se l'oggetto sono gli esuberi,  Natuzzi deve saperlo con chiarezza”. 
Non siamo disponibili a parlare di licenziamenti, semplicemente perché non si tratta di un'azienda in crisi e quindi non è giusto che i costi delle scelte aziendali debbano essere pagati dai lavoratori”. 
Non è piaciuta nemmeno la scelta aziendale di spostare la presentazione del piano industriale a Roma presso confindustria lunedì 1° luglio, una scelta che a parere di Bevilacqua “esautora di fatto la regione” che pure aveva svolto un ottimo ruolo di mediazione. 
Al di là delle parole di grande stima per il presidente della giunta Nichi Vendola spese da Pasquale Natuzzi sembra che gli esuberi ci siano, anche se non in quel valore assoluto.  
Queste sono almeno le voci che circolano tra i lavoratori che vedono nella loro settimana di sciopero anche un mezzo per riaccendere i riflettori sull’accordo di programma sottoscritto a Roma a febbraio del 2013. 
Quei famosi 151 (…) milioni di euro su cui governo, impresa, sindacati ed enti locali si erano impegnati al rilancio del distretto pugliese e lucano del mobile imbottito. 
In mezzo a tutto questo c’è “l’accordo dell’ottobre del 2011 che ora Natuzzi è chiamata a rispettare” precisa però Bevilacqua, per il quale i 1900 esuberi non sono affatto “il frutto di una crisi aziendale ma della scelta di delocalizzazione fatta dall’azienda”. 
Secondo il sindacalista i dipendenti del gruppo Natuzzi sarebbero aumentati “da 3.500 ad 8000” negli ultimi anni, come conseguenza diretta di dismettere gli insediamenti locali e aprire sedi all’estero nei mercati emergenti. 
Tuttavia dopo questa  premessa, si aprono le premesse per ulteriori accordi perche così conclude Bevilacqua “siamo disponibili ad un piano che richiede sacrifici ma in un futuro in qualche modo diverso devono lavorarci tutti”. 
NATUZZI lo stabilimento di Ginosa nella zona artiginale di c.da Bandiera
Intanto negli stabilimenti di Ginosa e Laterza si sono chiusi gli incontri azienda-lavoratori per la definizione delle ferie estive. 
Le voci di una chiusura dello stabilimento di Ginosa già dal mese di luglio si sono rivelate infondate e il periodo di sospensione delle attività per Ginosa andrà dal 29 Luglio al 16 Agosto con ritorno il 19. 
Diversa la faccenda a Laterza che per il suo ruolo di taglio centralizzato delle coperture e delle pelli dei divani per tutti gli stabilimenti pugliesi scaglionerà le ferie dei dipendenti dal 15 luglio fino a fine agosto. L’attività degli stabilimenti è ritornato dunque alla normalità. 
Naturalmente non si sono spenti gli echi della settimana di sciopero tra i dipendenti, aiutati anche dal clamore mediatico cercato ed ottenuto. 
I lavoratori sono frastornati dal giro frenetico di dichiarazioni ma sanno anche che la questione degli esuberi è reale e molto complessa. E che non si potrebbe chiudere nemmeno aprendo la mobilità per i cassintegrati a zero ore che non hanno più interesse a difendere il loro posto di lavoro aderendo alle manifestazioni. Tra i lavoratori c’è la consapevolezza che molti di loro non esiterebbero ad impugnare la mobilità, facendo valere carichi familiari o particolari condizioni. 
Il rebus si scioglierà, come già detto il 1° luglio, a Roma con, si spera, un probabile ridimensionamento dello spaventoso numero di 1900 esuberi. 
Nel frattempo ha creato ulteriore tensione la scelta aziendale di mettere in cassa a zero ore, pare per un solo giorno, alcuni dipendenti dei reparti commerciali ed amministrativi che per una volta avevano solidarizzato con gli operai nella protesta del 19 giugno a Bari, sotto la presidenza della regione.

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