PALAGIANELLO, PALLONCINI BIANCHI A RICORDARE ( ) VOLATO SU' TROPPO PRESTO
QUOTIDIANO DI PUGLIA 21 MARZO 2013
La chiesa Regina del Santo Rosario di Palagianello |
E’ come se ( ) non fosse mai andato via da Palagianello. E infatti la chiesa regina del
santo rosario è gremita all’inverosimile per dargli l’ultimo, commosso saluto.
Lunedì scorso (18 marzo) il piccolo si è tolto la vita, all'interno della sua casa nel quartiere tamburi a Taranto, dove con la sua famiglia si era trasferiti da poco.
Una nuvola di palloncini bianchi lo aspetta, per levarsi in alto insieme a lui. Via da questo mondo che deve essergli parso impossibile da abitare ancora.
Si
interrogano tutti sui motivi profondi della sua scomparsa e degnamente il paese
tace, sapendo che non ci può essere una risposta facile ad un rifiuto così
grande.
Il parroco don Gianni Magistro pone l’accento sulle agenzie educative,
la famiglia, la scuola, la chiesa e le invita collaborare quanto più efficacemente
possibile.
Scorre la liturgia solenne e vengono lette una lettera del vescovo e
delle persone più vicine al piccolo Valentino. Un rituale che si ripete triste,
sotto il cielo plumbeo, ad un giorno dalla primavera che Valentino non ha visto
arrivare. All’interno anche il sindaco Michele Labalestra, i consiglieri, qualche
assessore di Palagianello. Lo salutano con manifesti anche gli insegnanti ed i
genitori della quinta classe della “Giovanni XXIII” e, fasciati nelle loro belle
tute sul sagrato della chiesa, i piccoli atleti della scuola calcio locale.
Poi
viene il momento dell’addio con la bara bianca che esce ed i genitori che la seguono affranti, tenendo per mano uno dei fratellini più
piccoli. Vederlo piangere, spezza il cuore.
La madre è
l’immagine del dolore, della pietà. Parte l’applauso, che scioglie le facce
tese, in un pianto liberatorio. Sono soprattutto gli adolescenti a piangere alle
prese con il mistero della vita che se ne va, per propria autonoma decisione.
Mancherà
a tutti quel ragazzino estroverso a cui nessuno avrebbe potuto attribuire tali
pensieri e men che mai che questi pensieri divenissero azione.
Alla “Ugo De
Carolis” del quartiere Tamburi a Taranto si era iscritto da appena un anno in
seguito al trasferimento dei genitori dalla piccola cittadina, dove tutti si
conoscono e forse la vita è un po’ meno amara.
Troppo tardi ora per farsi
domande, anche se il piccolo ( ) nessuno lo vuole dimenticare. Nemmeno la
dirigente scolastica, i docenti ed il personale che gli scrivono “Ci saremo su
nell’aria. Allora ogni tanto, parlaci.
Chiuderemo gli occhi e ti cercheremo, tu non sei andato via per sempre”. E non lo scorderanno mai
i genitori, i fratelli, i parenti e gli amici più cari su cui si è abbattuto un
peso troppo grande per le spalle di chiunque.
Che vivano bene allora la loro
vita, solo così potranno onorare la memoria del piccolo angelo che ha scelto di
volare via prima di tutti.
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