GINOSA. AGRICOLTORI VESSATI, MULTA DA 600 EURO PER UNA MANCATA DICHIARAZIONE….


QUOTIDIANO DI PUGLIA 19 OTTOBRE 2012
di Nicola NATALE
La ex strada statale 580 ai suoi lati ospita terreni fertili,
molti dei quali incolti ed in vendita
Si parte da mondi lontanissimi. 
Da una parte i regolamenti comunitari e la repressione frodi, dall’altra i produttori d’uva da tavola. 
Così sulle teste di questi ultimi è caduta l’ennesima tegola, sotto forma di multa per un semplice illecito amministrativo: circa 600 euro. E dire che il massimo poteva arrivare fino a tremila euro. 
Questa volta non avrebbero presentato la dichiarazione di vendemmia nella campagna vitivinicola 2011-2012 in seguito al conferimento della loro uva da tavola ad uno stabilimento in contrada Lagospaso, sempre a Ginosa. 
Circa una cinquantina di piccoli produttori, forse più, si sono visti recapitare in questi giorni raccomandate verdi da parte del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali Ispettorato Centrale Repressione Frodi sede di Lecce con già accluso il modello f23 per pagare 625 euro. 
Onde evitare facili ricorsi la contestazione riporta anche la possibilità di far giungere agli uffici di Lecce entro 30 giorni scritti difensivi, notifiche o richieste di audizione. La violazione sarebbe scattata in base all’art. 8 del regolamento comunitario 436 del 2009. 
Un tendone di uva da tavola nel pieno della sua produzione
I produttori di uva da tavola avrebbero dovuto essere guidati ed avvertiti dalle associazioni di categoria, e non è detto che non lo siano stati. 
Ma gli avvisi che si susseguono portano da anni solo incombenze cartacee con relativi esborsi monetari, mentre i prezzi alla pianta continuano a calare. 
Gli abbandoni delle aziende ed i fallimenti si susseguono sempre più numerosi. 
I cartelli vendesi sono affissi persino lunga la ex statale 580, fascia pregiata per visibilità e fertilità: cosa impensabile fino a qualche anno fa.
In questo quadro è molto facile che qualcosa sia sfuggito, anche perché si tratterebbe di un’incombenza nuova se è vero che il regolamento è del 2009. 
Del resto la maggior parte ha venduto in blocco (senza pesare) il proprio raccolto, quindi non immaginava di avere altri adempimenti oltre a quelli di solito connessi alla vendita d’uva da tavola. Multe, sanzioni continuano a cadere con uno stillicidio sulle spalle degli agricoltori con accanimento quasi scientifico. 
Uno dei tanti appezzamenti in vendita
Ormai si  stenta a crederlo casuale e dovuto solo ad una presunta propensione all’evasione da parte dei produttori agricoli.  
L’abbandono delle campagne ginosine,  con la resistenza di poche grandi aziende, é la dimostrazione evidente della crisi della agricoltura jonica. 
Come molti sanno Ginosa per anni ha fondato parte dei suoi redditi sull’agricoltura ed in particolare sulla produzione intensiva di uva da tavola. Episodi come questo contribuiscono a sancire la fine dell’epoca d’oro iniziata negli anni ’60 e finita circa un trentennio dopo.

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